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Consiste nell'asportazione di neoformazioni della cute sotto diretto controllo istologico intraoperatorio. Ovvero la identificazione visiva e la conseguente asportazione della lesione , vengono accompagante e guidate da ripetute indicazioni istologiche di radicalità.

 

Il chirurgo plastico che si occupa di oncologia cutanea e si dedica all’asportazione delle lesioni della cute, lavora in equipe con lo specialista dermatologo che sulla base dell’esperienza e dell’allenamento dell’occhio, supportato da indagini dermatoscopiche fornisce le prime indicazione sul tipo  e le caratteristiche della lesione
Il chirurgo provvede poi, secondo le sue conoscenze  all’asportazione chirurgica, in stretta collaborazione, proprio in sala operatoria, con il collega anatomo patologo, che mediante analisi intraoperatorie conferma la diagnosi clinica e fornisce indicazioni su dimensioni, margini e caratteristiche istologiche della neoplasia consentendo così all’operatore di stabilire come e con quale margine di sicurezza la singola lesione deve essere asportata.
Sarà cosi possibile asportare tutto il necessario raggiungendo così l'obbiettivo primario, ovvero la radicalità della asportazione chirurgica, senza rischiare di incorrere in eccessi di rimozione che avrebbero come unico risultato quello di provocare dei danni e deficit funzionale ed anche estetici ingiustificati.

Ovviamente l'utilizzo di questa raffinata e completa tecnica, viene limitato ai casi che per tipo o sedi della lesione ne esaltano i vantaggi.
 
 

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