Valter Degli Effetti
chirurgo plastico ricostruttivo ed estetico.
Chirurgia plastica
L’elettrochemioterapia ( ECT ) è una tecnica relativamente nuova, che consente il trattamento di lesioni cutanee e sottocutanee, in particolare modo il trattamento di recidive e/o lesioni metastatiche di patologie quali il melanoma, il carcinoma a cellule squamose, il carcinoma basocellulare, il sarcoma di kaposi, il carcinoma della mammella ecc. con un tasso di risposta obiettivo di oltre l'80% .
I campi di applicazione, sono in continuo ampliamento, recentemente sono state sviluppate modalità di trattamento per metastasi ossee e per lesioni “interne” (ad esempio metastasi al fegato) mediante approcci per via endoscopica o percutanea, con risultati assolutamente incoraggianti.
L'elettrochemioterapia si fonda sul fenomeno dell'elettroporazione della membrana cellulare, conseguente all'applicazione di impulsi elettrici, che facilita la diffusione di farmaci antitumorali all'interno della cellula.
In cosa consiste questa metodica:
per spiegarla in termini semplici, diciamo che vengono somministrati per via sistemica o locale farmaci antitumorali (bleomicina o cisplatino).
Questi farmaci, per poter svolgere la loro funzione di aggressione e distruzione delle cellule tumorali, devono penetrare all’interno di esse.
Purtroppo, la loro capacità di attraversare la membrana cellulare e pertanto introdursi all’interno delle cellule malate è scarsa o nulla, ecco allora intervenire l’azione elettrica che, mediante un impulso localizzato e circoscritto alla lesione, consente una temporanea variazione della permeabilità della membrana delle cellule neoplastiche, consentendo ai farmaci di introdursi e svolgere la loro terapeutica funzione proprio e solo all’interno delle cellule che devono essere aggredite, salvaguardando i tessuti circostanti.
L’opportuno sfruttamento dell’aumentata permeabilità della membrana cellulare dovuta all’impulso elettrico, consente di ridurre molto le dosi e pertanto la tossicità di questi farmaci chemioterapici e di accelerare ed ottimizzare la loro azione aumentandone l’efficacia.
Per considerare le potenzialità di questa metodica, è stato valutato che: in vitro la citotossicità e pertanto la capacità di aggredire le cellule tumorali della bleomicina
viene aumentata tra 1.000 a 10.000 volte quando le colture cellulari sono sottoposte ad elettroporazione.
Il trattamento viene eseguito in anestesia locale e/o in sedazione per attenuare od annullare il fastidio dell’impulso elettrico. Spesso in regime di day hospital, talvolta con ricovero.
Questa nuova opportunità terapeutica, grazie ai vantaggi che offre:
• Può essere ripetuta se necessario;
• Può essere associata ad altre terapie come chemioterapia o radioterapia o chirurgia;
• Rispetta i tessuti sani ed ha una spiccata selettività aggredendo i tessuti malati;
• Generalmente non presenta effetti collaterali o sequele rilevanti, spesso ridotte rispetto a terapie alternative;
• Semplice e rapida esecuzione.
• Efficace gia dopo una singola sessione
• Permette di preservare il tessuto sano (margini) e la funzionalità d’organo
• Consente di utilizzare dosi ridotte di farmaco antitumorale riducendone così effetti indesiderati e fastidi
• In alcuni casi può essere un trattamento ambulatoriale
sta acquisendo un fascino sempre maggiore, ampliando i campi di utilizzo e consentendo il trattamento di lesioni di varia natura e diverse localizzazioni.
Tuttavia non può e non deve essere intesa come sostituzione della chirurgia ma bensi come completamento ed ausilio di questa.
Un altra freccia nella faretra della medicina.